La settimana scorsa il Consiglio dell’Ordine, nella sede di Via Bartolomeo da Neocastro, ha incontrato il portavoce all’ARS del Movimento Cinque Stelle: on. Giampiero Trizzino, Presidente della IV Commissione Parlamentare Territorio e Ambiente, il quale ha voluto condividere la bozza di disegno di legge sul governo del territorio, nata proprio nell’ambito dei lavori della commissione e che si propone come testo complessivo per il governo del territorio in sostituzione della vecchia e ormai anacronistica Legge Regionale n.71 del 1978, dettando nuove regole per lo sviluppo economico e sociale dell’isola.

Ai lavori, presieduti dall’Arch. Giovanni Lazzari, hanno partecipato, oltre ai componenti del Consiglio dell’Ordine e della Commissione Governo del Territorio, anche il gruppo di lavoro autore del disegno di legge, rappresentanti della categoria e imprenditori.

Il Presidente dell’Ordine ha rappresentato ai convenuti le molteplici problematiche che investono la categoria e tutto il settore dell’edilizia siciliana nonchè la difficoltà dei professionisti a dimenarsi giornalmente nel groviglio di norme arretrate riguardanti la gestione del territorio, e ha esplicitato come il tema del Ri.U.SO, redatto in un documento finale, dopo l’ultimo Congresso di Taormina, dalla Consulta Regionale Architetti, oggi presieduta dall’Ordine di Messina, debba rappresentare per gli architetti siciliani quel momento di rottura con il passato e significare l’inizio di una nuova fase per i professionisti, in cui dubbi ed incertezze sul futuro si dileguino, lasciando spazio ad attività professionali che possano conclamare la figura dell’architetto quale demiurgo dei processi di trasformazione del territorio, processi mirati alla sostenibilità ambientale e alla migliore qualità della vita, da offrire ai cittadini attraverso la realizzazione di città più vivibili.

L’On. Giampiero Trizzino ha introdotto i temi trattati nel DDL, spiegando l’attività svolta dalla Commissione che presiede e l’iter politico a cui il DDL sarà sottoposto da qui all’auspicabile trasformazione in legge, ipotizzando di incardinarlo nei lavori della commissione, entro primavera, insieme agli altri che quasi tutti i gruppi parlamentari stanno preparando.

L’Ing. Gianfranco Caudullo, professionista volontario che ha collaborato alla stesura del disegno di legge, ha, quindi, preso la parola per relazionare sul DDL, spiegando che sono 5 gli Assi strategici e 104 gli articoli contenuti in questa proposta di pianificazione, riqualificazione, trasformazione, recupero, tutela e valorizzazione del patrimonio storico e architettonico regionale. Ha quindi spiegato come questo DDL sia un apparato normativo basato sul cosiddetto “territorio zero” cioè sulla rigenerazione di aree e strutture esistenti, riducendo al minimo l’impatto ambientale. Il principio ispiratore è un generale contenimento dell’ulteriore crescita dell’occupazione di suolo per fini edificatori e della crescita del patrimonio residenziale esistente. Un atto normativo che dovrà essere anche di valenza culturale.

Tra gli spunti più interessanti emergono: il risanamento dei grandi poli Industriali di Gela, Milazzo, Priolo-Melilli-Augusta, Termini Imerese e Porto Empedocle”, per l’elevato rischio sanitario ed ecologico che comportano; il “social housing”, come strumento di perequazione urbanistica e l’introduzione del “certificato verde” per le nuove costruzioni. In sostanza, chi vuole realizzare volume all’interno delle cosiddette “aree risorsa” del centro urbano dovrà demolirne altrettanto nelle aree di rigenerazione urbana in periferia, realizzando al suo posto, opere di urbanizzazione primaria e secondaria

Ma ci sono anche dei punti deboli nel disegno di legge che sono emersi durante l’incontro. La maggior parte dei convenuti ha espresso perplessità sull’applicabilità del DDL nell’ambito messinese, dove non esiste un patrimonio fatiscente completamente disabitato, a differenza, probabilmente, di Catania o Palermo. Ma non esistono, neanche, tante “aree risorse” disponibili all’interno del centro urbano. Anche se l’Ing Caudullo sostiene che qualora non ne esistessero, potrebbero essere individuate all’esterno, purchè limitrofe.

Sarebbe, inoltre, auspicabile, secondo gli stessi, non consumare altro suolo, piuttosto che non aumentare la volumetria.

Altrettanti dubbi sono emersi dal punto di vista economico. La delegazione dell’Ordine non si è detta per nulla convinta sulla fattibilità finanziaria ed economica per un imprenditore ad effettuare operazioni immobiliari del genere. “Per realizzare urbanizzazioni primarie e secondarie per chi? Se la periferia tende ad essere demolita. E quanto verranno a costare questi ruderi nelle aree periferiche? Ci saranno senz’altro speculazioni. E che dire poi sui diritti acquisiti? I proprietari delle aree attualmente edificabili all’esterno, quando queste aree edificabili non lo saranno più, quanti ricorsi al TAR faranno?”

E per finire, la qualità. “Non si riscontra in questo DDL tanta attenzione per la qualità”, come espresso, anche se con termini diversi, dall’Ing. Leonardo Russo, attivista del Movimento Cinque Stelle.

Insomma, dall’incontro sono emersi punti interessanti nel DDL, tutti però da migliorare col contributo, fra gli altri, proprio degli Ordini professionali

Sull’iter procedurale del PRG l’Ing Caudullo non ha dubbi. Secondo lui si snellisce. Dopo una prima conferenza di servizi aperta al pubblico e dopo una seconda conferenza di servizi, il Consiglio Comunale ha 30 giorni di tempo per esprimersi. Sempre secondo Caudullo, i comuni che dimostrano la crescita demografica possono costruire più volume. Ma si potrebbe affermare che non sempre l’aumento del volume debba corrispondere all’incremento demografico.

“La legge è modellabile – ha concluso Caudullo – il Prg non dovrà essere rifatto, ma ogni anno verrà verificato dal Consiglio Comunale. Verrà inviato solo per conoscenza alla Regione”

A conclusione dell’incontro il Presidente Lazzari, sia in rappresentanza dell’Ordine di Messina che della Consulta Regionale, proprio nel rispetto dell’art. 12 dello Statuto Siciliano con cui si norma che le parti sociali siano parte attiva nell’iniziativa legislativa, ha ribadito la disponibilità a collaborare nella stesura di un DDL che sia promozione di una nuova, diversa ed ecosostenibile pianificazione urbana, al fine di elaborare e condividere l’obiettivo prioritario di tutela e riqualificazione del territorio entro cui rilanciare, fin da subito, il processo di ripresa economica e sociale della regione ed in tal senso ha sollecitato la Commissione Governo del Territorio a voler redigere un documento di sintesi relativamente alle tematiche trattate.

arch. Michele Palamara (Vice Presidente con delega alla comunicazione)

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