Si porta alla cortese attenzione dei colleghi iscritti all’Ordine che, nella Seduta di Consiglio di lunedì 14 gennaio, a seguito di una “mozione di sfiducia” nei confronti  del presidente Pino Falzea e di tutte le cariche costituenti il direttivo, votata da otto consiglieri, e specificamente, dagli archh. Maria Nuccia Calanni Macchio, Fabrizio Ciappina, Antonello Longo, Caterina Sartori, Massimo Stracuzzi, Clelia Testa Camillo, Giuseppe Cannetti (consigliere junior) e Salvatore Pantano, si è proceduto al rinnovo del direttivo dell’Ordine degli Architetti e PPC della provincia di Messina, secondo la seguente composizione: presidente, Antonello Longo che subentra all’arch. Pino Falzea; Vicepresidente Vicario: Salvatore Pantano; Segretario: Caterina Sartori; Tesoriere: Clelia Testa Camillo; vicepresidente con delega alla Formazione: Fabrizio Ciappina; Vicepresidenti con delega territoriale: Maria Nuccia Calanni Macchio (Area Nebroidea) e Massimo Stracuzzi (Area Ionica).

La mozione segue ad un periodo di progressiva frattura all’interno del Consiglio che, come evidenziato nel Documento, ha visto via via perdersi l’originaria condivisione degli obiettivi che erano alla base della stessa costituzione di un gruppo, quello facente capo all’arch. Giovanni Lazzari che, alle elezioni ultime del 2017, aveva ottenuto uno straordinario consenso elettorale, tanto da non consentire a nessun candidato degli opposti schieramenti, di portare alcun esponente in Consiglio.

Le vicende ulteriori che avevano visto la decadenza dell’arch. Lazzari, a seguito di una norma, la cui interpretazione è ancora oggi in fase di attesa rispetto ad una sentenza che dovrà essere emessa dalla Cassazione, hanno portato successivamente alla nomina e al subentro, in ulteriore momento elettorale, dell’arch. Pantano, candidato nello schieramento di Dario La Fauci, alle ultime elezioni.

Ciò che viene contestato, con la mozione, al presidente Falzea, in estrema sintesi, è il non aver svolto il ruolo di garante della coesione e della continuità programmatica del gruppo con il quale lo stesso era schierato in tempo di elezioni, ossia di quella compagine che aveva affidato a lui la presidenza dell’Ordine. Lo stesso, secondo i firmatari del documento, non avrebbe agito per evitare la frattura che si era da tempo insinuata nelle attività consiliari ma, al contrario, avrebbe favorito un processo di accelerazione della crisi, sino alla sua irreversibilità.

I motivi di ciò, secondo i consiglieri firmatari della mozione che evidenziano di avere ripetutamente manifestato il proprio disagio allo stesso Falzea, risiederebbero nel fatto che, con il supporto di una minoranza consiliare, quest’ultimo, nella sua qualità di presidente dell’Ordine, non sia riuscito e/o non abbia voluto garantire, nell’ottica del buon pater familias, la coesione di un gruppo, peraltro molto più ampio di quello rappresentato dallo stesso Consiglio, con ciò favorendo divisioni, contrapposizioni in seno allo stesso, circostanze tutte che hanno creato uno stato di paralisi, una assenza del direttivo nell’affrontare le molteplici problematiche che incombono giornalmente sulla categoria e, quindi, un grande nocumento per tutti gli iscritti.

L’altro punto su cui viene incardinata la mozione è quello relativo alla gestione dei rapporti con il Consiglio Nazionale degli Architetti, all’attività del quale il presidente Falzea si sarebbe mostrato del tutto prono, senza salvaguardare così una autonomia di pensiero e di azione da parte del Consiglio dell’Ordine, in un momento di grandi tensioni nell’ambito delle politiche professionali sia a livello nazionale che regionale.

Altra questione oggetto di mozione è infine quella legata alla gestione della Fondazione degli Architetti del Mediterraneo, e alla individuazione del suo direttivo che, a parere dei consiglieri firmatari, avrebbe dovuto costituire occasione per una ricomposizione delle divisioni consiliari e che invece, sempre in funzione delle future prospettive elettorali, è stata dilazionata a tal punto da comportare l’elusione di qualsiasi confronto, e con esso, anche il non perseguimento degli obiettivi comuni del più ampio gruppo originario, nel rispetto del mandato elettorale ricevuto.

Il consigliere Pantano, in particolare, ha lamentato inoltre l’assenza di un reale impegno del presidente Falzea relativamente alla politica professionale, che si sarebbe fermato a mere promesse, strumentali al mantenimento di un consenso maggioritario in Consiglio.

Il nuovo Direttivo dell’Ordine, appena insediatosi, ha già ripreso le attività finalizzate ad un riscontro, quanto più celere possibile, alle diverse problematiche che affliggono la categoria, con l’intendimento di coinvolgere, a breve,  tutti gli iscritti, anche con la ricostituzione di alcune commissioni, tra le quali, in particolare, quella inerente i lavori pubblici, ritenuta essenziale per le attività cui è preposto l’Ordine, e che, fino al suo scioglimento ad opera del presidente Falzea, lavorava con impegno e capacità, con il coordinamento dell’arch. Filippo D’Arrigo.

P.S.:

La mozione è conservata agli atti dell’Ordine per eventuale consultazione da parte degli iscritti, su istanza.

 

Per il Direttivo del Consiglio

 

Il Consigliere Segretario                                                                                                        Il Presidente

(arch. Caterina Sartori)                                                                                                (arch. Antonello Longo)

 

Messina, 15.01.2019

 

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